GALLERIA DEL SESSO TRA NINFE E SATIRI

Fonte: web

Nel cuore di ogni donna vive una ninfa, che sogna un mondo in cui l’amore riempie tutto nella vita e nulla è difficile. Ogni donna ama la pienezza sessuale, qualunque sia. La ninfa che vive nel cuore della donna non è solo una madre, o un’amante, o una sorella, o una fidanzata, o una compagna di vita: la ninfa è tutto questo allo stesso tempo, perché è la forma pura della femminilità molto prima che fosse frammentata dalle programmazioni religiose, orsi politiche, sociali, sessuali, ecc. Le labbra minori della vulva a volte vengono chiamate “ninfe”, e questo non è vano. Una dolce magia vitale permette alla vulva di essere un vero centro di gravità per l’amore.

Allo stesso modo, nel cuore di ogni uomo vive un satiro: un essere maschile pieno di vitalità e di vigore sessuale, un essere che può tutto per la donna e che non si illude: ciò che più gli interessa nella vita è amare le ninfe, e verificare che le ninfe adorino essere richieste sempre per amore. Il satiro che vive nel cuore di ogni uomo non teme di essere corporeo e fare del corpo un tempio dello spirito. Il satiro nel cuore di ogni uomo non è solo padre, o amante, o fratello, o fidanzato, o compagno di vita: è tutto questo allo stesso tempo, perché è lo spirito maschile nella sua purezza, prima che lo frammentassero false distinzioni religiose o politiche sulla presunta separazione che deve esserci tra corpo e anima.

LE NINFE “SCAPPANO” RISOGNI DEI SATIRI
È un errore credere che le ninfe scappino dall’intenso desiderio sessuale dei satiri. In ogni caso, loro ridenti scappavano “per” che i satiri le inseguissero, e non “perché” le inseguissero — come qualcuno ha detto una volta, riferendosi alla psiche femminile di tutti i tempi. Le ninfe non scappavano dalla galanteria sessuale dei satiri: erano entusiaste di essere golose, e infatti promuovevano questo tra risate di “terrore panico”. Amavano il sesso con i satiri, proprio come la donna attuale amerebbe il sesso con l’uomo — se lui imparasse a farlo bene.

Le ninfe erano donne comuni e comuni, da prima del quarto millennio a.n.e. Spesso le ninfe erano prostitute sacre del tempio di qualche dea, o della fraternità di qualche uccello sacro — la prostituzione sacra non aveva nulla da vedere con quello che intendiamo oggi per prostituzione. E i satiri erano anche uomini comuni e comuni, appartenenti alla fraternità della capra — per questo erano rappresentati con zoccoli, zampe pelose, barba copiosa e vasetti; proprio come ai centauri, uomini della fraternità del cavallo, si li rappresentava con attributi equini.

Una triste manipolazione religiosa medievale ha identificato le ninfe con le streghe e i satiri con demoni zoccoli e tarrudi. L’immagine della strega deriva dalla donna di sessualità intensa e di saggezza naturale che era la ninfa, e l’immagine del diavolo cristiano derivò dalla figura del satiro, antico dio bastardo con un potente desiderio sessuale e terreno. I riti sessuali segreti che si svolgevano nelle foreste durante il Medioevo derivano dai festival della fertilità sessuale che un tempo facevano ninfe, satiri, centauri e altri. Così nacque anche il Carnevale medievale, padre di carnevali attuali come l’Oktoberfest o il Mardi Gras.

LA NINFA E IL SATIRO CHE È IN NOI
È strano che il presunto “eccesso” di desiderio sessuale femminile sia chiamato “ninfomania”, e che l’equivalente presunto “eccesso” di desiderio sessuale maschile sia chiamato “satiriasi”. Sembrano termini derivati dalla stessa repressione sessuale cristiana e dalla disinformazione malintenzionata rispetto al potere del sesso — che la chiesa ha sempre temuto tanto.

In realtà le ninfe e i satiri sono simboli, non di qualche “eccesso” sessuale, ma del potere emancipatore del sesso per l’essere umano in stato di innocenza in natura, con una sessualità intensa e vitale, senza idee di peccato, vergogna o colpa.

Trascendendo pregiudizi e interpretazioni sbagliate, ci sembra che la ninfa nel cuore di ogni donna e il satiro che c’è nel cuore di ogni uomo, si amino potentemente con energia emancipatrice, e che per questo dovrebbero tornare in vita.