Come si crea la realtà – Luca Nali
27 Novembre 2022 2022-11-27 17:57Come si crea la realtà – Luca Nali
Prima di metter in chiaro alcune cose in merito a come gestire questa situazione, voglio condividere con voi una frase del grande Jim Morrison: “Le persone credono di essere libere, ma sono solo libere di crederlo”.
La libertà… Rischiamo di combattere in nome di ideali di libertà quando, in realtà, sono quegli stessi ideali a tenerci ben stretti in catene infime.
Deepak Chopra, conosciuto in tutto il mondo come uno spiritualista e, soprattutto, per quello che lui ritiene di essere e cioè, una guida spirituale (per quanto mi risulta è un profondo conoscitore delle scritture vediche), ha fatto uno spot pubblicitario e che ho visto proprio questa mattina.
Nello spot in cui sono presenti tutti i classici criteri legati al Natale, babbo natale accompagnato in sottofondo da una musica indiana a tema natalizio, vediamo Chopra che, a un certo punto, si gira e indica il vaccino.
Questo spot sorprende per due aspetti: il primo, il taglio veramente basso, diretto alle persone semplici, agli stolti; il secondo, è che sia proprio lui a proporre una cosa del genere.
Come può e perché?? Chopra è indiano, è al corrente di quanto è accaduto a 500.000 bambini per merito di “Bill Sterminio Gates” e della moglie “Melindo”.
Lui sa perfettamente cosa hanno fatto.
Facciamo, quindi, molta attenzione; c’è da fare una profonda selezione in merito a chi decidiamo di seguire e di ascoltare.
Tra questi grandi nomi, questi grandi personaggi, ci sono dei falsi.
Vorrei ora passare ai numerosi messaggi che ricevo relativamente alle questioni familiari legate alla situazione di questi mesi. I conflitti che si scatenano all’interno di queste famiglie non sono riconducibili a semplici bisticci, polemiche o piccoli disaccordi, ma raccontano di scontri violenti e, in alcuni casi, di aggressioni fisiche. Si scopre, dunque, in alcuni, una grandissima aggressività.
Mi rivolgo a coloro che, all’interno di questi nuclei familiari sono sempre in netta minoranza e con il loro essere contrari (come me, del resto) alle restrizioni in atto, all’uso della mascherina e al vaccino si ritrovano in queste penosissime situazioni, conoscete l’MK Ultra? Si tratta di un sistema di forte, grandissimo, condizionamento mentale che agisce, semplicemente, sull’aspetto emotivo.
É stato fatto un esperimento (potete cercarlo su YouTube – MK Ultra Gemelle), con due gemelle e ad una di queste, per effetto di questo sistema di condizionamento, viene detto di suicidarsi. Si vede, allora, una di queste giovani donne camminare, attraversare un autostrada; la giovane poco dopo viene falciata da un automobile che le tronca una gamba.
Arrivano i soccorritori, ma dopo poco lei si alza e continua a correre nonostante la gamba spezzata.
Parliamo, quindi, di una forma di condizionamento fortissima e che oggi è rappresentata dalle televisioni.
Fronteggiare e contrastare persone che hanno subito una forma di condizionamento simile è assolutamente sconsigliabile; queste persone si sentono nel giusto e non sono in grado di uscire da quello stato salvo il caso in cui dovesse verificarsi qualcosa che provoca in loro un grandissimo impatto.
Evitate completamente, dunque, qualunque forma di contrasto e restate leggeri; acconsentite e accogliete le loro eventuali richieste.
Siamo convinti che il cambiamento avverrà nel momento in cui il pianeta terra raggiungerà la massa critica e che, a quel punto, ci sarà un risveglio generale.
Non funziona così, questo è quanto dicono loro, ma si tratta di illusione.
Il risveglio, nel migliore dei casi, riguarda il 10% della popolazione.
Tutti gli altri non cambieranno, “Combatteranno fino alla morte” afferma uno dei protagonisti del film Matrix ed è proprio così.
Rimarranno sempre nella medesima posizione perché pensano che il sistema sia la loro stessa vita e qualora il sistema venisse annientato verrebbe, di conseguenza, annichilito anche il processo della loro stessa esistenza.
Quando una persona si solleva e raggiunge un grado di considerazione, di comprensione differente, non è più coinvolta nel magma composto da persone che vivono la vita con grande superficialità. Se ne discosta e comincia a vivere su un altro livello.
Il giorno di Natale appena trascorso, se invece di tacere per tutto il tempo, avessi espresso la mia opinione non avrei raggiunto alcun risultato per il semplice motivo che non è possibile riuscire a modificare il loro punto di vista.
Devono fare il loro processo di vita e quando moriranno, in quel preciso momento, comprenderanno. E una volta che saranno maggiormente formati avranno, magari, modo di ricominciare.
La maggior parte delle persone di cui mi prendo cura in questo periodo è vittima di situazioni simili; alcune si trovano in condizioni di stress evidentissime, ma tutto ciò che possono fare è evitare qualunque forma di confronto diretto, di conflitto e di scontro. Loro non capiranno mai, state in silenzio e continuate ad occuparvi della vostra vita.
Non ci si salva in gruppo, smettiamo di crederlo anche se a ripeterlo sono YouTuber famosi o “personaggi in vista”. Insieme siamo un gregge e possiamo salvarci solo quando le nostre coscienze sono sollecitate in forma individuale, quando veniamo a conoscenza di ciò che veramente siamo e di quello che siamo chiamati a fare. A quel punto, diventiamo dei monumenti.
Monumenti di noi stessi.
E non ci sarà alcuna necessità di un leader, né tanto meno di un gruppo da guidare.
Non ci salviamo in gruppo, ci salviamo da soli.
Gestione della realtà: come si forma la realtà? La realtà è un espressione della nostra proiezione mentale.
Spesso, quando l’affermo, le persone dicono: “Ah e allora adesso penso di essere ricco, ma poi sono sempre povero!”
Ma prima è necessario abbandonare la condizione alla quale credi e su cui hai basato tutta la tua personalità. Se non crei un vuoto non puoi riempirlo con un altro contenuto.
Il mio trattamento ha proprio lo scopo di creare un vuoto.
Tutte le persone, dopo il mio trattamento, avvertono uno stato di grandissima leggerezza; quello è il vuoto che sta a significare che si sono sganciati da quanto credevano di essere, da quello che gli è stato detto di essere e da tutta una serie di congetture.
Da quel punto in poi è possibile mettere altre informazioni.
Come funziona la realtà?
Immaginate di essere in un bosco, completamente al buio, e di avere una torcia; in questo bosco c’è tutto, ci sono alberi intorno a voi, vegetazione di vario tipo e magari una stradina proprio davanti a voi.
Siccome siete al buio, e con la torcia potete vedere solo quanto è coinvolto da quel raggio di luce, qualora vi chiedessi: “Com’è un bosco?”. Nel caso foste riusciti ad illuminare solo uno stradello, rispondereste: “Il bosco è uno stradello”.
Ma come? Gli alberi, la vegetazione, gli animali? “No, no, è uno stradello”.
Capite come funziona? Nella nostra vita vediamo, principalmente, dov’è orientato il nostro sguardo che non significa negare la realtà che ci riguarda, ma comprendere che partecipiamo a tutta una serie di fenomeni interattivi sulla base di quello che è il nostro orientamento. Una persona che mi segue, e che segue anche altri, sa perfettamente com’è la situazione. Conosce i loro propositi chi c’è dietro, cosa intendono fare e quali sono gli obiettivi Sa tutto, non serve rinvangarlo, è oramai acquisito.
Quello che serve adesso è comprendere che abbiamo la possibilità di scegliere dove stare: se restare nella condizione che loro hanno stabilito e definito attraverso parametri di paura e di vergogna oppure se sollevarci da questo, non considerarli e continuare ad occuparci della nostra vita.
Molti diranno “Ah, se solo fosse possibile” Certo che è possibile, basta smettere di essere sudditi e cominciare a pensarsi come persone libere, emancipate. Persone che non hanno bisogno di una struttura statale per riuscire a vivere.
Alla domanda “Quanto ancora durerà tutto questo?” posso rispondere “Dipende”.
Non so per voi, ma per me è finita appena due mesi dopo che è iniziata.
La tempistica di cessazione di questo processo è determinata da quando io inizio a diventare una persona autonoma. Un po’ come certi amici che vogliono a tutti i costi fare maldicenza, quelli che io definisco “zizzania men” o come alcuni YouTuber che spostano, concentrano l’attenzione prevalentemente sulle questioni negative.
Non è strettamente necessario conoscere, costantemente, tutto quanto stanno facendo. Informarsi va bene, anche per trovare contromisure, ma restare incollati all’informazione è deleterio.
Se voglio vivere da persona libera, è determinante comprendere che prima devo togliere lo schiavo che è dentro di me. E come farlo? Smettendo di avere paura.
E cosa temiamo maggiormente? La morte.
E allora andiamo a leggere libri sulla morte, documentiamoci, ascoltiamo contenuti e personaggi che spiegano che la vita non finisce con la cessazione di questa esperienza, ma continua.
Sarà a quel punto che avrà vinto la paura della morte, non riterrò esclusiva questa esperienza e la vivrò con maggior leggerezza.
Lo scopo primo della vita è imparare a morire e per questa ragione è fondamentale imparare, comprendere, cosa c’è dopo la morte. A questo proposito, cito il film Nosso Lar, il Bardo Tibetano, ma c’è tanto altro.
Quindi libero lo schiavo, lo rendo immune alla paura e inizio a vivere la mia esistenza come fossi un viaggiatore spazio temporale che è qui per vivere un’esperienza esplorativa e per forgiare la sua struttura. Questo non è finalizzato alla vita, ma alla nostra eternità.
Per questa ragione andrebbe vissuta sulla base dei nostri crismi e non sulla base di quanto ci hanno detto di dover essere, fare e pensare.
Posso creare la mia realtà quando sostituisco lo schiavo con una persona libera e vado ad esplorare la vita come fossi appena arrivato sulla terra e la guardassi per la prima volta.
Inizio a vivere la mia vita, la mia esperienza, conoscendo la vita, creando energia positiva e facendo del bene. Creando interazioni positive e potenzianti tra le persone. Creando ponti e momenti di ricongiunzione con gli altri, non di dipendenza o di convincimento.
Sentirsi parte del tutto, questo è quello che dovremmo fare.
Per cui quando voglio creare la mia realtà, e lo ripeto per la terza volta perché voglio sia chiaro, tolgo lo schiavo e metto la persona libera.
Comincio a diventare il personaggio che voglio far vivere nella mia commedia, inizio a creare quello che voglio realizzare nella mia commedia.
Il mondo fenomenico è liquido, non giudica, ma si adegua. È una legge.
Reagisce perfettamente con quanto io sono nel mio intimo e nel momento in cui vivo all’interno del contenitore di una persona felice il mondo naturalmente si adegua e farà di me una persona felice.
Selezionerà e realizzerà per me tutta una serie di contenuti, di elementi, che andranno a combaciare perfettamente col mio contenitore e che faranno di me una persona felice.
È di una semplicità imbarazzante. E’ semplice comprenderlo se buttiamo via tutti quei modelli, ripartiamo da zero e assumiamo i concetti che ho appena illustrato.
Volete fare meditazione? Togliete lo schiavo e costruite il vostro personaggio nella persona che vorreste essere.
A quel punto cominceranno ad accadere miracoli.
È questa la gestione della realtà, è questo tutto il materiale che gira intorno per entrare in questa condizione.
Non è una favola, o un racconto, non è narrativa, è la storia della mia vita.
Spesso, quando l’affermo, le persone dicono: “Ah e allora adesso penso di essere ricco, ma poi sono sempre povero!”
Ma prima è necessario abbandonare la condizione alla quale credi e su cui hai basato tutta la tua personalità. Se non crei un vuoto non puoi riempirlo con un altro contenuto.
Il mio trattamento ha proprio lo scopo di creare un vuoto.
Tutte le persone, dopo il mio trattamento, avvertono uno stato di grandissima leggerezza; quello è il vuoto che sta a significare che si sono sganciati da quanto credevano di essere, da quello che gli è stato detto di essere e da tutta una serie di congetture.
Da quel punto in poi è possibile mettere altre informazioni.
Come funziona la realtà?
Immaginate di essere in un bosco, completamente al buio, e di avere una torcia; in questo bosco c’è tutto, ci sono alberi intorno a voi, vegetazione di vario tipo e magari una stradina proprio davanti a voi.
Siccome siete al buio, e con la torcia potete vedere solo quanto è coinvolto da quel raggio di luce, qualora vi chiedessi: “Com’è un bosco?”. Nel caso foste riusciti ad illuminare solo uno stradello, rispondereste: “Il bosco è uno stradello”.
Ma come? Gli alberi, la vegetazione, gli animali? “No, no, è uno stradello”.
Capite come funziona? Nella nostra vita vediamo, principalmente, dov’è orientato il nostro sguardo che non significa negare la realtà che ci riguarda, ma comprendere che partecipiamo a tutta una serie di fenomeni interattivi sulla base di quello che è il nostro orientamento. Una persona che mi segue, e che segue anche altri, sa perfettamente com’è la situazione. Conosce i loro propositi chi c’è dietro, cosa intendono fare e quali sono gli obiettivi Sa tutto, non serve rinvangarlo, è oramai acquisito.
Quello che serve adesso è comprendere che abbiamo la possibilità di scegliere dove stare: se restare nella condizione che loro hanno stabilito e definito attraverso parametri di paura e di vergogna oppure se sollevarci da questo, non considerarli e continuare ad occuparci della nostra vita.
Molti diranno “Ah, se solo fosse possibile” Certo che è possibile, basta smettere di essere sudditi e cominciare a pensarsi come persone libere, emancipate. Persone che non hanno bisogno di una struttura statale per riuscire a vivere.
Alla domanda “Quanto ancora durerà tutto questo?” posso rispondere “Dipende”.
Non so per voi, ma per me è finita appena due mesi dopo che è iniziata.
La tempistica di cessazione di questo processo è determinata da quando io inizio a diventare una persona autonoma. Un po’ come certi amici che vogliono a tutti i costi fare maldicenza, quelli che io definisco “zizzania men” o come alcuni YouTuber che spostano, concentrano l’attenzione prevalentemente sulle questioni negative.
Non è strettamente necessario conoscere, costantemente, tutto quanto stanno facendo. Informarsi va bene, anche per trovare contromisure, ma restare incollati all’informazione è deleterio.
Se voglio vivere da persona libera, è determinante comprendere che prima devo togliere lo schiavo che è dentro di me. E come farlo? Smettendo di avere paura.
E cosa temiamo maggiormente? La morte.
E allora andiamo a leggere libri sulla morte, documentiamoci, ascoltiamo contenuti e personaggi che spiegano che la vita non finisce con la cessazione di questa esperienza, ma continua.
Sarà a quel punto che avrà vinto la paura della morte, non riterrò esclusiva questa esperienza e la vivrò con maggior leggerezza.
Lo scopo primo della vita è imparare a morire e per questa ragione è fondamentale imparare, comprendere, cosa c’è dopo la morte. A questo proposito, cito il film Nosso Lar, il Bardo Tibetano, ma c’è tanto altro.
Quindi libero lo schiavo, lo rendo immune alla paura e inizio a vivere la mia esistenza come fossi un viaggiatore spazio temporale che è qui per vivere un’esperienza esplorativa e per forgiare la sua struttura. Questo non è finalizzato alla vita, ma alla nostra eternità.
Per questa ragione andrebbe vissuta sulla base dei nostri crismi e non sulla base di quanto ci hanno detto di dover essere, fare e pensare.
Posso creare la mia realtà quando sostituisco lo schiavo con una persona libera e vado ad esplorare la vita come fossi appena arrivato sulla terra e la guardassi per la prima volta.
Inizio a vivere la mia vita, la mia esperienza, conoscendo la vita, creando energia positiva e facendo del bene. Creando interazioni positive e potenzianti tra le persone. Creando ponti e momenti di ricongiunzione con gli altri, non di dipendenza o di convincimento.
Sentirsi parte del tutto, questo è quello che dovremmo fare.
Per cui quando voglio creare la mia realtà, e lo ripeto per la terza volta perché voglio sia chiaro, tolgo lo schiavo e metto la persona libera.
Comincio a diventare il personaggio che voglio far vivere nella mia commedia, inizio a creare quello che voglio realizzare nella mia commedia.
Il mondo fenomenico è liquido, non giudica, ma si adegua. È una legge.
Reagisce perfettamente con quanto io sono nel mio intimo e nel momento in cui vivo all’interno del contenitore di una persona felice il mondo naturalmente si adegua e farà di me una persona felice.
Selezionerà e realizzerà per me tutta una serie di contenuti, di elementi, che andranno a combaciare perfettamente col mio contenitore e che faranno di me una persona felice.
È di una semplicità imbarazzante. E’ semplice comprenderlo se buttiamo via tutti quei modelli, ripartiamo da zero e assumiamo i concetti che ho appena illustrato.
Volete fare meditazione? Togliete lo schiavo e costruite il vostro personaggio nella persona che vorreste essere.
A quel punto cominceranno ad accadere miracoli.
È questa la gestione della realtà, è questo tutto il materiale che gira intorno per entrare in questa condizione.
Non è una favola, o un racconto, non è narrativa, è la storia della mia vita.
Per info: luca.nali@inzaion.com
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Comments (10)
Francesca ok
È tutto molto bello e interessante, sono in cammino credo da quando sono nata, non sono mai arrivata da nessuna parte nonostante centinaia di corsi, conferenze, workshop ecc.ecc. tutti voi mi piacete molto e vi seguo costantemente, ma alla mia età (72 anni) penso ormai sia inutile sperare…..un abbraccio a tutti e a Luca in particolare.
Sara Gozzi
ciao Francesca, come sarebbe che a 72 anni non puoi più sperare? Certo che ti è ancora possibile, puoi fare ancora molte cose! Ai nostri corsi non sono poche le persone di quest’età, e tutte pronte a scoprire e divertirsi! Non pensare di non essere arrivata da nessuna parte, sicuramente le esperienze fatte finora ti hanno lasciato qualcosa… Stai facendo il tuo viaggio: goditi la parte che deve ancora avvenire!
Grazie per le tue belle parole per noi, un abbraccio ❤️
Giuseppe
Salve a tutti sono d’accordo il modo migliore per uscire da questa realtà è in questo cammino di vita di imparare a prendersi le responsabilità delle proprie scelte vi auguro un cammino interessante a tutti.
Sara Gozzi
ciao Giuseppe, grazie grazie grazie ❤️
Josè
Fantastico…🤩🤩🤩 Abbiamo background completamente diversi e siamo giunti alle stesse identiche consapevolezze, quasi su tutto!😍
Ora comprendo come mai mi sono sentito attratto quando ho visto inzaion la prima volta!
🙏🙏🙏❤️AHO!❤️🙏🙏🙏
1abbraccio
Josè
Sara Gozzi
ciao Josè, ci fa davvero piacere! Un abbraccio a te ❤️
Roberto
Ho partecipato recentemente ad una conferenza organizzata da Luca e dallo staff di INZAION a Varese, sul tema del denaro e come affrontare questa transizione, con la partecipazione del Prof. Corrado Malanga.
Il denaro deve essere uno strumento e non il fine per vivere una esistenza positiva.
Consiglio a tutti di acquistare e leggere l’ultimo libro di Luca dal titolo “INFINITI PERCORSI”.
Sara Gozzi
ciao Roberto, è vero ciò che dici! Grazie grazie ❤️
as65
Ciao buongiorno Luca, anima nobile la tua, ho letto la tua STORIA e mi ha emozionato tantissimo. Grazie sempre per tutta la tua generosità e il tuo altruismo. Mi hai aiutato molto, moltissimo, in questi ultimi anni! Ho ancora molta strada da fare ma so che tu saprai darmi/ci sempre le indicazioni più luminose. Grazie di cuore. Buona giornata a te e tutta la tua nuova famiglia ♥️
Annamaria Sartore (GE)
Sara Gozzi
ciao Annamaria, grazie davvero di cuore per queste parole! Un abbraccio grande ❤️